E così due anni sono passati. Due anni da quel giorno speso tra Zrenjanin ed Ecka, cominciato con quella trattativa per me un po´ difficoltosa, con cui strappai il diritto a sposarti, moglie mia, prima di essere premiato con un bicchierino di grappa al volo. Due anni da quel “DA!”, pronunciato con fervore di fronte alla funzionaria rigida e al partecipe traduttore dal volto paonazzo. Due anni da quando tu Sara, sorella mia, impeccabile testimone, pur di sancire il matrimonio firmasti sulla fiducia un documento in cirillico. Due anni da quando suggellammo la nostra intesa anche in chiesa, con la benedizione di un prete serbo che parlava italiano ed un prete ungherese che parlava tedesco. Due anni sono passati da una bella festa, che per noi cominciò in ritardo per via delle foto, ma che per altri era già iniziata da tempo…
E proprio un’immagine di quella festa, una foto, é adesso attaccata al nostro frigorifero…la guardo spesso e trovo che ben rappresenti l’atmosfera distesa di quella sera, l´incontro armonico tra invitati provenienti da posti diversi…più guardo la foto e più credo di indovinare cosa pensassero in quel momento le persone ritratte …anzi, l´ho guardata così tanto che sono sicuro: deve essere andata proprio così…